Il lago dei cigni del tradimento
«È una storia di uomini. Amicizia e tradimenti. Tra un principe e il suo amico d’infanzia, logorato dall’invidia e dalla gelosia». Le donne? Odile, Odette? «Senza di loro nulla avrebbe senso, anche se, in questo contesto sono pezzi di un puzzle».
Il Teatro dell’Opera inaugura la nuova stagione di balletto con “Il lago dei cigni”, uno dei titoli più celebri e amati, nello straordinario allestimento di Benjamin Pech e la direzione musicale di Nir Kabaretti e Carlo Donadio.
Dopo l’eccezionale successo della scorsa stagione, Pech, già étoile dell’Opéra di Parigi, primo maître e assistente alla Direzione del Ballo del Teatro Costanzi, porta nuovamente in scena la sua raffinata versione della fiaba romantica, percorsa dall’eterno conflitto tra Bene e Male, rielaborando la drammaturgia, pur rimanendo in gran parte fedele al libretto immaginato da Marius Petipa.
Sulle sublimi note di Pëtr Il’ič Čajkovskij, Benno, il Principe Siegfried, Odette e l’ingannevole Odile danzano incarnando gelosia, potere, amore, amicizia e tradimento, in un allestimento magico fatto di scene eleganti e preziosi decori dello scenografo Aldo Buti con le luci di Vinicio Cheli.
«Il lago dei cigni è forse il titolo dei titoli del repertorio classico e un balletto fondamentale per me e Pech educati alla versione Nureyev: abbiamo ballato insieme quasi tutti i ruoli. Il lago dei cigni è musica e Benjamin Pech ha fatto nascere questa versione ascoltandola e vivendola intensamente. La musica e la storia hanno qui un legame indissolubile» ha dichiarato Eleonora Abbagnato, Direttrice del Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera, parlando di un balletto che, rappresentato al Costanzi per la prima volta nel 1937, ancora oggi, con il suo intenso simbolismo, continua ad affascinare gli spettatori di tutto il mondo.