Cavalieri per la Pace, Centro Pace Assisi. Oggi in Abruzzo, da sempre in tutto il Mondo
Aiutare i bambini del mondo, in queste settimane più che mai, significa anche aiutare i bambini di casa nostra e dell’Abruzzo terremotato. È attivo in tutto il mondo, ma non dimentica le emergenze nazionali, il “Centro Internazionale per la Pace tra i Popoli di Assisi”, capitanato ancora oggi dal suo fondatore Gianfranco Costa. Le sue prime mosse a L’Aquila, a pochi giorni dal sisma, sono state discrete. Leonardo Cenci, medico e disaster manager già attivo con la Protezione civile regionale, presidente dei Probiviri del Centro Pace, è appena reduce da un sopralluogo in Abruzzo; e proprio il 22 aprile appena passato, al convegno annuale del Centro Pace ad Assisi a tema “Bambini del mondo tra tragedia e solidarietà”, ha riferito della situazione, e di possibili direzioni di intervento umanitario. Anche Berardino Cantalini, presidente del consiglio nazionale dei Periti Industriali e Cavaliere per la Pace attivo con il Centro, si è recato nelle zone terremotate.
Infine l’altra mossa, più simbolica ma non meno efficace, com’è sempre da stile del Centro Pace Assisi: l’invio di una colomba pasquale grazie alla ditta Piselli (azienda etica anch’essa amica del Centro) nientemeno che a Michelle Obama, nominandola per questa Pasqua 2009 “responsabile dei bambini d’Abruzzo” e invitandola a visitare le zone terremotate. Sul fronte degli aiuti concreti, poi, mentre si scrive il Centro Pace si sta organizzando.
Ma non c’è da stupirsi che i primi gesti del Centro Pace di Assisi siano fortemente simbolici, ancor prima che pratici. La sfida di Gianfranco Costa è proprio questa, restituire ai simboli e ai gesti il valore che poi condiziona di fatto le azioni delle persone per la pace, per lo sviluppo, per combattere le diseguaglianze. Da sempre accanto ai grandi progetti e a fianco della Storia, ma accanto anche alle persone normali e alla vita quotidiana: è questo il doppio binario che ha consentito al Centro Pace di Assisi di radicarsi così fortemente, sia sul territorio che ai grandi livelli. Trent’anni di mobilitazioni per il Centro, da 2 anni riconosciuto Ong (organizzazione non governativa) hanno significato stare a fianco dei grandi leaders della Guerra Fredda, così come riqualificare Assisi città dell’accoglienza; essere a Berlino un soffio prima della caduta del Muro, così come mobilitare tutte le aziende locali all’adozione collettiva di bambini a distanza. Il tenace e visionario artefice di tutto ciò – forte delle persone che ha saputo coinvolgere con il suo carisma negli anni, e forte della bontà del progetto – è Gianfranco Costa. Che oggi più di tutto coltiva un sogno: ridare nuovo impulso al progetto “Cavalieri del Millennio per la Pace”.
Trecentosessantacinquemila giorni – ovvero un millennio – secondo l’idea originaria di Costa, che nell’intento del Centro Pace dovrebbero essere sufficienti a eliminare gli scandali della fame e delle guerre. Progetto ambizioso preparato nel 1990 e presentato nello stesso anno all’ONU di New York, partito poi come conteggio in tempo reale il primo gennaio 2001, il progetto “I Cavalieri del Millennio per la Pace” è fatto di simboli, appunto, ma anche di personaggi, persone comuni, oggetti, investiture ufficiali. “Diventare oggi Cavaliere per la Pace, o Cavaliere del Millennio” spiega Costa “significa assumersi l’impegno ufficiale di contribuire, secondo le proprie possibilità, ad eliminare le diseguaglianze; adottando uno stile di vita coerente con gli ideali, praticando l’adozione a distanza dei bambini, e tutte le piccole o grandi azioni che si possono compiere nella vita quotidiana”.
I ‘nobili del nuovo millennio’, così li chiama Costa: e in effetti la formula dal 2001 pare funzionare. Personaggi pubblici della politica, della musica, dello sport, della scienza accanto a città (sono 130 le città in tutto il mondo dove sventola la bandiera dei Cavalieri del Millennio) e alla gente comune, hanno ricevuto l’investitura ufficiale; promuovendo quello che – al di là del rituale e dei simboli – dovrebbe essere un vero movimento di opinione di massa. Una sorta di ‘ordine mondiale’ che non ha nulla a che fare con i titoli nobiliari tradizionali, pur essendo tramandabile alla famiglia del Cavaliere. Tutti, davvero tutti, senza distinzione alcuna, possono avvicinarsi al Centro Pace e diventare Cavalieri per la Pace. Specie i giovani, un target su cui Gianfranco Costa punta molto: i giovani, i più animati dallo slancio verso il futuro e anche i più mortificati nello stesso slancio, da precariato, disoccupazione, crisi economica, assenza di progetti, strade chiuse e un’Italia dove la meritocrazia pare non conti.
“Qui, invece, non c’è raccomandazione che tenga” dice Costa “la nobiltà te la conquisti con le tue azioni semplici. Sei riconosciuto, finalmente, per quello che fai; quando magari negli altri ambiti della tua vita, come il lavoro, questo riconoscimento non arriva”. Insomma, diventare Cavaliere per la Pace per riscattarsi da una vita mediocre? Anche, tutto è possibile. Basta crederci, e volerlo. Al di là dei vari riconoscimenti e delle celebrazioni per i Cavalieri, il risvolto è sorprendentemente pratico, e l’adesione al movimento aiuta a veicolare a territorio, politica, mass media, popolazione, tutte le iniziative e le cause del Centro Pace Assisi. Ricordarle tutte è pressoché impossibile. Dal 1978 più di mille iniziative di cooperazione, oltre 20mila bambini sostenuti con le adozioni a distanza in Albania, Brasile, Camerun, Cile, Colombia, Costa d’Avorio, Eritrea, Filippine, Gerusalemme, Indonesia, Guatemala, Perù, Romania, Uganda, e con oltre 200mila euro annui erogati; sostegno ai progetti di altre associazioni e Ong. Oggi le strade per aiutare il Centro Pace Assisi sono svariate, dalla devoluzione del 5 per mille, alla quota associativa, all’ingresso nei vari progetti. Più di tutti, l’adesione a Cavaliere per la Pace, non solo per rinfoltire il movimento, ma per aiutare a sostenere (50 euro annui) il funzionamento di tutta la macchina. Per ogni informazione e per una carrellata storica sul Centro Pace Assisi, www.centropace.org.
di Laura Santi – materiale fotografico Centro Pace Assisi