L’ACCADEMIA DI BELLE ARTI – il fiore all’occhiello di tutta la regione

Molte sono le istituzioni perugine dal passato glorioso e tra queste c’è senz’altro l’ABA, Accademia di Belle Arti Pietro Vannucci. 

Il nome del celebre pittore connota in maniera inequivocabile la natura di questa Accademia e la sua dedizione all’arte del disegno. La sua fondazione risale al 1573, undici anni dopo la nascita della prima Accademia in Italia, quella di Firenze. Questo è attestato dal “Principio dell’accademia del Dissegno” conservato in forma manoscritta nella Biblioteca Augusta di Perugia, che descrive una virtuosa schiera di pittori e architetti capitanati dal pittore Orazio Alfani ed all’architetto matematico Raffaello Sozi che, emulando l’analoga istituzione fondata a Firenze da Cosimo de’ Medici, stabilirono di frequentarsi con regolarità per discutere proprio dell’eccellenza del dissegno. 

 L’origine dell’Accademia è dunque importante ma lo è ancora di più il processo di modernizzazione che l’ha interessata nei primi anni del 1800 quando Tommaso Minardi, allievo di Antonio Canova, riorganizzò l’Accademia sotto tutti i profili, compresi quelli didattici e amministrativi, conferendole il carattere di un istituto di istruzione pubblica affiancando inoltre alla scuola un museo e una biblioteca contenenti molti esempi di arte antica e moderna. Questo rinnovamento fruttò molto in termini di prestigio tanto da divenire guida ed esempio delle arti non sono in Umbria. Molti protagonisti dell’epoca operarono all’interno dell’Accademia, ricordiamo Baldassarre Orsini, Guglielmo Calderini, Silvestro Valeri. 

La sede attuale dell’ABA  divenne definitiva all’inizio del Novecento nell’ex convento di San Francesco al Prato dove si custodisce un patrimonio storico artistico di immenso valore. La sua biblioteca è composta di circa 17.000 unità mentre la gipsoteca custodisce calchi di Luca Della Robbia, Michelangelo Buonarroti e Antonio Canova, opere grafiche di Giovan Battista Piranesi e Jean-Baptiste Wicar, dipinti di Carl Christian Vogel e Alberto Burri. 

Nel corso del 1900 questa prestigiosa istituzione ha consolidato il suo ruolo didattico, ottenendo nel 1940 il pareggiamento con le Accademie statali.

Oggi l’attività dell’Accademia è più dinamica che mai; allo scopo didattico e museale si affiancano gli eventi che interpretano in maniera mai casuale la naturale connessione con il territorio in cui sorgono. Attualmente e fino al 15 agosto, sarà possibile visitare Canapity, presso il Museo della Canapa a Sant’Anatolia di Narco, in cui “gli studenti dell’Accademia interpretano la cultura materiale della Valnerina attraverso progetti che raccontano la tradizione innovandola.”

Maggiori info sul sito dell’ABA al link: https://www.abaperugia.com/ita/calendario-eventi_16/

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