A volte, invidio solo ciò che sono stato, non perché ora non lo sia, anzi…
Non vorrei mai essere diverso da quello che poi sono diventato.
È che gli errori fanno male, ma sono belli come “la guerra del Generale” cantata da De Gregori.
Gli errori si fanno senza avere la paura nei polmoni.
Già…
Quando li fai, non hai il controllo di te stesso. Resti in apnea e lo perdi senza il ricordo di avere una memoria.
La consapevolezza è diversa.
Prova a parlarti e a sedurti in profondità, fino a toccare le tue ombre. Ti fa credere che quella strada sia giusta soltanto perché l’altra, secondo “LEI”, è sbagliata.
Ma è a sua volta finta, perché, come il tempo, LEI NON ESISTE.
Ha soltanto il tuo profilo migliore…
C’è tutto, c’è troppo da scoprire.
Come si può essere consapevoli e non sbagliare più?
Invidio quel pensiero folle che avevo, ma non guardo mai a quello che non sono.
Ognuno ha il suo percorso, il suo talento, la sua strada verso il cielo.
L’unica cosa di cui sono certo è che, finché la mente vivrà, la mia mano scriverà.
Finché la Vita mi scorrerà dentro, quel tempo non sarà mai più rilevante di questo momento.
Ogni giorno è quello più importante.
Ogni giorno tu puoi diventare qualcosa che non eri ieri.
Ogni giorno che esisti, tu hai una scelta.
La mia è qui.
Ora…
Libero, come non lo ero ieri.
Libero, come forse non sarò neanche domani.
Ma libero di dire, fare e vivere solo come voglio: adesso!
A volte… me ne frego di quello che so.
Sbaglio e basta.
D’altronde, sono nato per vivere…
E non è poco.