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VOLTARE PAGINA

La sintesi non è mai stata un mio talento. Non c’è l’ho dentro, inutile cercare.
Per qualche assurdo motivo, che non sto qui a spiegare, sono in grado di prolungare un punto fino a sospenderlo nel dubbio.
Cioè, tanto per essere più comprensibile, non “M’ILLUMINO D’IMMENSO” come è riuscito a fare il buon vecchio UNGARETTI… Anzi, in quella LUCE radiante, trovo l’immensità della mia voce interiore, che scalfisce, prolunga e destabilizza il mio pensiero fino a renderlo obsoleto.
Quando si aziona un’idea, non posso far altro che rimanere in apnea.
E sono lì, ad aspettare…
Sono lì, mentre quella suggestione si vuole propagare altrove.

Voltare pagina è facile per chi non ha un pensiero ancorante. E che ci vuole?
Chi non conosce il codice binario del cuore è fortunato, predestinato nel cambiare direzione senza avere un minimo d’esitazione.

Ma come si fa a voltare quella pagina quando il coinvolgimento è totale?
“Come può uno scoglio arginare il mare?”

Non hanno risposto Battisti e Mogol e dovrei farlo io?

È chiaro… altrimenti perché sarei qui tra queste parole!?

Allora, per prima cosa occorre cambiare l’origine di ogni informazione cellulare.
In termini informatici, la soluzione sarebbe un “Trojan”.
Un bel VIRUS che ci obblighi a formattare la mente e ricominciare da zero.

Come tornare alle scuole elementari.
Farlo senza il libro di testo.
Farlo senza la paura che conti qualcosa “farlo”.

Per sbarazzarci del pensiero che ci destabilizza, occorre ritornare alle nostre origini primordiali.
Senza conoscenza, senza condizionamenti.
Nient’altro che un isolamento momentaneo dal mondo che ci circonda, per ritrovare il linguaggio simbolico.

Avete presente le civiltà che hanno originato la nostra intelligenza?
Pensate ai Maya, agli Egizi, ai Romani, ai Patrizi e ai Plebei…
Pensate ancora più indietro.
Arrivate fino all’Homo Sapiens!

Perdetevi nel contagio di una percezione.
Esaminate tutti i vostri sensi, metteteli in discussione…

Ad esempio… Ora sto TOCCANDO una tastiera, sto GUARDANDO un monitor, sto ASCOLTANDO “Don’t’ stop me now” dei Queen, sto GUSTANDO un buon bicchiere di vino, sto ANNUSANDO il profumo di una candela aromatizzata.
Pensate sia una cosa normale, ma non è così.

Chi ha realizzato la tastiera?
Come è stato costruito questo monitor?
Cosa aveva in testa Freddie Mercury quando ha composto questa canzone? Ha scritto prima la musica o le parole? Si trovava in una camera d’albergo o inseguiva l’ispirazione altrove?
Chi ha vendemmiato questo vino? Dove si trova la cantina che l’ha prodotto? Quali sono le persone che hanno colto quei grappoli d’uva? Qual è la loro storia di vita?
E, infine, come si fa a realizzare una candela aromatizzata?
Serve qualche potere alchemico?

È follia!
Una mente così, non potrà mai trovare la via d’uscita!

Scrivendo queste domande, ho praticamente descritto l’INFINITO di Leopardi…
Volontariamente sto minacciando il tempo d’attenzione per raggiungere un valore, quello della scelta.

Cambiare pagina si può!
Occorre crederci, prima di tutto.

Smaterializzarsi ed essere NESSUNO.
Che poi, non è che voglia fare una lezione di Letteratura, ma qui entrerebbe in scena PIRANDELLO!
Già, poiché “essendo nessuno potresti essere chiunque”.

Ed è questo l’unico modo che hai per voltare pagina: dimentica ciò che sei, vivi quell’attimo che hai tra le mani, plasmalo, lancialo altrove.

Ora guardalo, come fosse il messaggio di una bottiglia lanciata sul mare.
Dentro lì non c’è nessuna persona, nessuna situazione.
Ci sei soltanto tu, il tuo viaggio ed il tuo nome.

Guardalo bene, mentre le onde si fanno più grandi.
Segui la corrente, a braccia aperte, fino ad accorgerti che anche un morto sa galleggiare.

Quindi…
Non naufragare proprio ora…
Lasciati andare come fossi il messaggio di quella bottiglia.

Pensaci bene, nessuna tempesta potrà farti del male.
Pensa a quel problema, a quell’unico scoglio che lo argina.

E… Mentre mediti la risposta, stai tranquillo, avrai già voltato pagina.

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Nicola Angione

"Il coraggio crede nelle sfide e fotografa i dettagli dentro un’emozione. Non da mai nulla per scontato e sviluppa il suo rullino dentro il brivido istintivo di un’improvvisazione."

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