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Un metro e ottantasei centimetri, capelli biondissimi e occhi verdi: ritratto di un “angelo” che usa le sue ali per salire in alto e picchiare forte il pallone: Veronica Angeloni è volata da Massa Carrara alla Nazionale italiana compiendo un percorso costellato di successi. A otto anni il primo allenamento di pallavolo, da lì il cammino è stato velocissimo, a dodici anni l’esordio in serie C, sei anni dopo era già approdata nella massima serie con il Chieri Volley con cui Veronica ricorda una delle sue migliori prestazioni “la semifinale di Coppa Italia quell’anno è una partita che mi è rimasta impressa perché la prima da titolare in serie A”. La convocazione nella Nazionale di Marco Bonitta arriva per lei nella stagione 2005/2006, un‘emozione da “pelle d’oca”…
“Avevo diciotto anni al mio esordio in Nazionale, giocare con la maglia azzurra è una grandissima emozione, ti senti rappresentante di qualcosa di importante. Ogni anno a fine stagione la convocazione è qualcosa che ti riempie sempre di orgoglio. In questi giorni in cui si è festeggiato il centocinquantesimo anno dell’unità d’Italia, sentire l’inno all’inizio di ogni gara ti dà una carica esagerata!”.
Perugia è la città che ormai dal 2008 (con una breve parentesi a Piacenza) accoglie Veronica, schiacciatrice della Sirio Perugia, che quest’anno non naviga in acque tranquille: “Purtroppo abbiamo avuto una serie di problemi che non ci hanno permesso di esprimere al meglio le nostre potenzialità; nelle ultime partite ci siamo rimesse in carreggiata, ma ora bisogna continuare a vincere per ottenere una salvezza che questa società e la città meritano! Sono molto legata a questa squadra, con cui mi sono tolta tante soddisfazioni, come nel 2008 quando abbiamo ottenuto il terzo posto in Champion’s League. Qui a Perugia ho avuto modo di conoscere delle giocatrici di altissimo livello che mi hanno insegnato e continuano ad insegnarmi tanto, penso ad esempio a Taismaris Aguero, ad Emanuela Leggeri, a Simona Rinieri e al nostro grande libero Chiara Arcangeli”.
Fuori dal rettangolo di gioco, tolta la maglia con l’inseparabile e affezionatissimo numero 12, Veronica è una ragazza solare, per lei abituata a cambiare spesso città, non è stato difficile ambientarsi in Umbria: “devo dire che l’ambiente perugino è abbastanza ‘chiuso’, ma fortunatamente non ci ho messo molto ad inserirmi e a crearmi il mio spazio e poi sono molto vicina a casa, per cui soprattutto i primi tempi potevo fare avanti e indietro”.
Una vita da “camionista” quella di una giocatrice di serie A, sempre a macinar chilometri, e ogni tanto la lontananza dalla famiglia si fa sentire, “questa vita è ricchissima di esperienze, di persone, di conoscenze che con il mio carattere espansivo non fatico a fare, ma spesso c’è anche un po’ di nostalgia per la famiglia”.
Semplice e con personalità, così si definisce Veronica nella vita, anche se, come ogni Cancro che si rispetti “sono un po’ ‘tutto’, è difficile riuscire a gestire il mio carattere. Se dovessi usare una canzone per descrivere il mio attuale periodo userei ‘Eh già’, il nuovo singolo di Vasco che è uno dei miei cantanti preferiti insieme a Rino Gaetano”.
Nel cassetto il sogno di un viaggio in un’isola sperduta, magari con la persona giusta che ancora non c’è, per il futuro tanti obiettivi da raggiungere: “Innanzitutto penso alla salvezza da raggiungere con la Sirio in questa stagione, poi spero che arrivi la convocazione in Nazionale e mi auguro di continuare a far bene nel mio avvenire pallavolistico. A livello personale aspetto un uomo, qualcuno che sia capace di capire anche la nostra vita così movimentata… Tra vent’anni? Sarò dove mi avrà portato il cuore, spero con una famiglia tutta mia.”
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galleria fotografica di Fabio Mercanti
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