I NOSTRI PROFILI FACEBOOK E INSTAGRAM possono essere controllati dall’Agenzia delle Entrate e Gdf
In alcuni casi il fisco e la Guardia di Finanza possono controllare i nostri profili social. Le nuove direttive si inseriscono nel filone di azioni messe in atto al fine di combattere l’evasione, misure già esistenti in altri paesi come ad esempio in Francia.
Ma anche qui da noi è una opzione già sul campo, e nell’ambito di quei maggiori poteri assegnati all”Agenzia delle entrate e alla Guardia di Finanza potrebbe estendersi ulteriormente e diventare, magari, prassi diffusa.
Già nel 2016 il Fisco italiano, nell’elencare le azioni per la prevenzione e il contrasto all’evasione fiscale, faceva riferimento a “fonti aperte”. Questo cosa significa? Che chi controlla lo può fare non solo attraverso notizie acquisibili dalle banche dati, ma anche attraverso quelle che pervengono da altre fonti. In queste, sono sicuramente da intendersi anche i profili dei social network.
Cosa possono fare Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza
Una circolare della Guardia di Finanza (la n.1/2018 del 2017) fa espressamente riferimento alla possibilità di cercare “elementi utili non risultanti dalle banche dati” con “particolare attenzione alla consultazione delle fonti aperte (articoli stampa, siti internet, social network) al fine di acquisire ogni utile elemento di conoscenza sul contribuente da sottoporre a controllo e sull’attività da questi esercitata”.
In pratica il controllo può avvenire mettendo a confronto le dichiarazioni e le foto pubblicate sui social ed evidenziando le eventuali inconguruenze. Se, dunque, esiste il sospetto che non ci sia coerenza tra la propria situazione reddituale e patrimoniale e il tenore di vita esibito sui social, potrebbero scattare i controlli.