Il conflitto armato tra Russia e Ucraina non si ferma, colpita nella notte la centrale nucleare di Zaporižžja, la più grande d’Europa; l’impianto ora è occupato dalle forze russe che ne hanno preso il controllo.
In un primo momento i vigili del fuoco non sono riusciti ad accedere alla zona delle fiamme dell’incendio, divampato nelle due strutture esterne del perimetro della centrale che ha destato molta apprensione. Le fiamme non hanno colpito strutture essenziali, (fonte AGI). Secondo l’agenzia internazionale per l’energia atomica non sono stati segnalati cambiamenti nei livelli di radiazioni.
Si è temuto per un disastro ancora più grande di quello di Chernobyl.
In particolare è stata colpita l’area dell’unità 1 dell’impianto che non è attualmente in funzione ma contiene materiale radioattivo, secondo quanto dichiarato dal portavoce della centrale Andreiy Tuz alla tv Ucraina:
Nicola Armaroli, dirigente di ricerca presso il “Consiglio Nazionale delle ricerche”, membro del CNR e direttore della rivista scientifica Sapere spiega: “Di rischi ne esistono diversi anche senza considerare un missile, il personale non può lavorare in questa situazione di stress”. C’è anche da considerare l’errore umano, prosegue Armaroli: “un missile potrebbe colpire uno dei reattori nucleari dopo che ne è stato perso il controllo. Un altro problema è legato al funzionamento delle centrali nucleari che hanno bisogno in continuazione di elettricità e di essere raffreddate ad acqua.”
Si teme in queste ore per un coinvolgimento di tutti i reattori nucleari Ucraini che non risparmierebbe neanche l’Europa.
Ricordiamo che i russi hanno preso il controllo anche dell’area di Chernobyl ancora quasi interamente disabitata a causa dell’elevato livello di radiazioni ionizzanti intorno al reattore quattro, in cui nel lontano 1986 è avvenuto il noto disastro. Secondo fonti locali il personale della centrale nucleare di Chernobyl sarebbe stato preso in ostaggio. L’agenzia di controllo nucleare Ucraina ha fatto sapere che ha rilevato un livello di raggi gamma più alto del solito nella zona intorno a Chernobyl a causa del passaggio di un gran numero di mezzi pesanti militari che ha provocato tremori e movimenti nel terreno e dunque la dispersione nell’area di polveri contaminate (fonti: ANSA, Adnkronos, Agenzia di Stampa Italia).
I rischi riguardano anche i siti di stoccaggio delle scorie nucleari, colpiti durante il conflitto che al momento risulterebbero intatti.
Ad oggi non ci sono notizie di gravi conseguenze anche se in questi casi si tende sempre a minimizzare, come è successo dopo il disastro di Chernobyl, per cui le autorità hanno avvertito in ritardo la popolazione. Rimando a due link del Tg1 e del Tg Leonardo dell’epoca per non dimenticare: