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Domenica 9 aprile ore 18,00 – Teatro Cucinelli

Dramatodia Ensemble

Barca di Venetia per Padova

Dilettevoli Madrigali a cinque Voci di Adriano Banchieri (1568 – 1634)

Con un divertente e allegro racconto di un viaggio sul Burchiello nel 1605, da Venezia a Padova, termina la stagione musicale del Teatro Cucinelli.

Protagonista del concerto di domenica 9 aprile alle ore 18,00 presso il Teatro Cucinelli il Dramatodia Ensemble, composto da Maria Dalia Albertini, Francesca Santi e Arianna Rinaldi (soprani), Alberto Allegrezza e  Riccardo Pisani (tenori), Guglielmo Buonsanti (basso) e Michele Vannelli (clavicembalo). Direzione, costumi e regia di Alberto Allegrezza.

La Barca di Venetia per Padova“, che Dramatodia Ensemble presenterà a Solomeo, è una raccolta di dilettevoli madrigali composti da Adriano Banchieri che fu pubblicata per la prima volta a Venezia nel 1605 ed una seconda edizione pubblicata nel 1623 con varie modifiche e aggiunte.

I venti madrigali che la compongono ruotano intorno allo spunto di un viaggio notturno in burchiello lungo il Brenta, da Venezia a Padova. Protagonista ne è un’allegra e variopinta brigata che offre il pretesto per un’articolata galleria di personaggi, terreno privilegiato per raffinatissimi virtuosismi. Vi sfilano pescatori veneziani e mendicanti padovani, un libraio fiorentino, un tedesco, due ebrei, la cortigiana Rizzolina, un soldato, un mercante bresciano. Fanno musica per ingannare il tempo, per raccontare e raccontarsi: madrigali aulici cantati “a libro” si alternano ad ariette e canzoni popolareggianti eseguite “a mente”, l’imitazione dialettale-onomatopeica tipica del genere si affianca alla citazione colta raggiungendo esiti di virtuosismo al quadrato (le due straordinarie ottave all’improviso nel liuto, con le voci a imitare l’accompagnamento strumentale).

Adriano Banchieri, nato Tommaso Banchieri, è stato un musicista, compositore e poeta italiano del tardo Rinascimento e dell’inizio dell’era barocca.

Entrato nell’ordine dei monaci Olivetani nel 1587, per prendere i voti nel 1590, cambiò nome da Tomaso a Adriano.

La sua attività d’organista cominciò presso il monastero di San Michele in Bosco, a Bologna, proseguì in altre città fino a tornare, nel 1611, nuovamente a San Michele in Bosco. Qui divenne la figura centrale della vita musicale bolognese: nel 1615 fondò l’Accademia dei Floridi, poi ricostituita nel 1623, sotto la guida di Girolamo Giacobbi con la denominazione di Accademia dei Filomusi, ove Banchieri prese il soprannome di Dissonante.

Nel 1624 fu insignito del titolo di abate onorario.

Ricchissima e multiforme fu la creatività di Banchieri: musicista, organista e compositore, ma anche come organizzatore delle manifestazioni liturgiche-musicali, animatore della vita musicale, e fondatore di accademie.

Banchieri fu uno degli autori che svilupparono la cosiddetta commedia madrigalistica (o anche commedia harmonica), raccolte di madrigali che, eseguiti uno di seguito all’altro, raccontavano una storia. Estremo frutto dell’intellettualismo tardo-cinquecentesco, il madrigale dialogico è uno dei generi più singolari e bizzarri del repertorio polivocale.

Alberto Allegrezza, nato a Corinaldo in provincia di Ancona, è cantante e strumentista, regista e attore. Si è diplomato in flauto dolce col massimo dei voti e la lode nel Dipartimento di Musica antica del Conservatorio “A. Pedrollo” di Vicenza con Paolo Faldi, e si è quindi perfezionato con Dan Laurin. Ha studiato canto con William Matteuzzi, Marina de Liso e Sonia Prina; si è specializzato nella vocalità barocca con Gloria Banditelli.
In ambito teatrale ha collaborato con attori e registi quali Enrico Bonavera, Titino Carrara, Gianfranco De Bosio, Mario Mattia Giorgetti, Riccardo Perraro, Annalisa Peserico, PierGiorgio Piccoli e Renato Stanisci.
Come un antico comico dell’arte, impegnato poliedricamente in più forme dello spettacolo, ha fondato nel 2000 la compagnia di musicisti e attori Dramatodia, con la quale ripropone testi di commedia dell’arte in allestimenti nei quali la musica del periodo rinascimentale e barocco ritrova la sua identità teatrale e scenica. Con questa formazione ha allestito Amor allo specchio di Giambattista Andreini (1576-1654) (Basilica palladiana, Vicenza in occasione dei festeggiamenti palladiani del 2003); ha curato la regia dalla Barca di Venetia per Padova di Adriano Banchieri (1568-1634), diretta da Bettina Hoffmann a Vicenza (2005); Actèon di Marc’Antoine Charpentier (1643-1704) (Villa Guardini, Isola Vicentina, 2008; Corinaldo in occasione del festival di musica, danza e teatro antichi Feudarmonico 2009); la Triac’antica commedia musicale liberamente tratta dalla raccolta di Giovanni Croce Triaca musicale con testi tratti da canovacci di Flaminio Scala (1545-1624) e Giambattista Andreini (Villa Guardini, Isola Vicentina, 2007); L’Eccellenza et Trionfo del Porco di Giulio Cesare Croce (1550-1609) (Corinaldo in occasione del festival di musica, danza e teatro antichi Feudarmonico 2008; Bologna, 2011); una versione semiscenica de Il Palagio incantato di Giulio Rospigliosi (1600-1669) e Luigi Rossi (1597-1653) (Corinaldo in occasione del festival di musica, danza e teatro antichi Feudarmonico 2009); Festino del Giovedì Grasso avanti cena di Adriano Banchieri (Ateneo Veneto, Venezia, 2012); Barca di Venetia per Padova di Andriano Banchieri e Lotto festevole fatto in villa di Giulio Cesare Croce (Loggia di Davide, Palazzo Te, Mantova, 2012); Vanitas, spettacolo su testi e musiche del Seicento italiano (San Giacomo Festival, Bologna, 2012). Di tutti gli allestimenti ha personalmente progettato e realizzato anche i costumi e la scenografia.
É stato ideatore e direttore artistico della rassegna di musica, teatro e danza antichi intitolata Feudarmonico di Corinaldo, progetto attualmente ospitato e gestito dal conservatorio “G. Frescobaldi” di Ferrara.

L’ensemble Dramatodía deve il suo nome (dal greco “canto rappresentativo”) agli Intermedi sopra l’Aurora ingannata composti da Girolamo Giacobbi nel 1605, che costituirono il primo esempio di teatro musicale in area Bolognese. L’ensemble è nato nel 2000 con l’intento di riproporre in scena il repertorio teatrale dei comici del Cinque e Seicento e di esplorare la produzione musicale sorta per arricchirne le rappresentazioni.
Nel corso degli anni la compagnia ha realizzato numerosi progetti teatrali e musicali: ha messo in scena commedie madrigalesche di Adriano Banchieri (Barca di Venetia per Padova, Festino del Giovedì Grasso avanti cena, Vivezze di Flora e Primavera, La Pazzia senile, Il Zabaione musicale, ecc…), testi di Giulio Cesare Croce (Eccellenza et Trionfo del Porco, La solenne et trionfante entrata dello squaquaratissimo Signor Carnevale, La Girandola de’ Cervelli, ecc…) e di altri autori seicenteschi (Giambattista Andreini, Flaminio Scala, ecc…), opere e intermedi (L’Aurora ingannata di Girolamo Giacobbi, Actéon di Marc-Antoine Charpentier); ha inoltre allestito spettacoli originali e concerti con musiche dei secoli XVI e XVII.
Dal 2011 la compagnia Dramatodía, ha dato inizio ad un progetto che mira alla riscoperta e alla registrazione integrale dell’opera profana di Adriano Banchieri (1568-1634) e di Giulio Cesare Croce (1550-1609). L’accostamento di questi due autori permette di apprezzare gli intenti poetici e drammaturgici che li accomunarono in vita: Croce e Banchieri, uniti da un rapporto di reciproca amicizia, oltre che dalla comune appartenenza alla cultura bolognese, intesserono una stravagante corrispondenza letteraria, le cui tracce si possono cogliere in apertura alle rispettive stampe. L’esito più noto di questa collaborazione consiste nella Novella di Cacasenno figlio del semplice Bertoldino, con la quale Banchieri, sotto lo pseudonimo di Camillo Scaligeri della Fratta, intese dare un seguito a Le sottilissime astuzie di Bertoldo e a Le piacevoli e ridicolose semplicità di Bertoldino di Croce.

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