Mannarino, Recensione e Foto Supersantos Tour – Trasimeno Blues
MANNARINO, C’HAI FATTO ‘MBRIACA’ 2.0
L’avevamo lasciato la scorsa estate sul palcoscenico dei Giardini del Frontone prima e su quello di Montefalco poi. A distanza di un anno eccolo riapparire in un contesto musicale diverso, quello del Trasimeno Blues, una manifestazione che, dal 1996, coinvolge i più suggestivi borghi della zona: Castiglione Del Lago, Città della Pieve, Magione, Paciano, Panicale, Passignano e Tuoro. Il Blues è il filo conduttore che rimane come punto fermo lungo tutta la durata dell’evento ma che comunque permette tante variazioni sul tema: Blues delle radici, il Blues urbano con le sue evoluzioni: Rag-time, Swing, Jazz, Soul, R’n’B, Rock, Psichedelia fino al Nù Blue.
Il 21 luglio è stata la volta di Alessandro Mannarino, che ha cantato, suonato e divertito i partecipanti per quasi tre ore consecutive all’interno del magnifico scenario della Rocca Medievale di Castiglione Del Lago. Il suo talento indiscusso si è espresso attraverso le sue molteplici potenzialità, che ne fanno un cantautore difficile da classificare in un unico genere musicale. Le contaminazioni che affiorano nelle sue canzoni spaziano dalla rumba al valzer, dal rock al lento, dalla poesia alla prosa, dalla rima allo stornello. La varietà di generi musicali si riflette anche nei temi trattati nei sui due album, “IL Bar della rabbia” e “Supersantos”; riferimenti terrestri e celesti, politici e sociali, etici e religiosi (antireligiosi per la precisione, ndr) si confondono e si mescolano dando vita ad un frullato tutto particolare, che riesce a rapire l’attenzione di chiunque. E’ proprio questa sua estrema versatilità unita ad un vero talento a far sì che, anche all’interno di un contesto musicale così ben definito come quello del Blues, Mannarino trovi un campo fertile per poter “riadattare” alcuni dei suoi pezzi al genere musicale fil rouge della manifestazione. Il pubblico occupa ogni spazio disponibile e davvero bello è il fatto che non ci sono transenne a dividere il protagonista con la sua band dal pubblico, il palco finisce dove inizia la calca degli spettatori che cantano con lui ogni parola dell’intero concerto. L’apoteosi si raggiunge al momento di “Me so’ ‘mbriacato”. Mannarino, in grandissima forma, lascia cantare il pubblico e, mettendosi quasi in disparte, sembra voler dire “cantate, perché i veri protagonisti siete voi”. Dopo aver ripercorso il suo repertorio quasi al completo, aggiunge alla scaletta anche due pezzi inediti, gli unici che non possono essere cantati e ballati insieme ed è l’unico momento di silenzio per un pubblico che, non appena sente il primo accenno della rumba di “Serenata Lacrimosa” si alza in piedi a ballare a perdifiato fin quasi sullo stesso palco del cantante.
Il grande successo di Mannarino non è rintracciabile solo nella conta degli spettatori; dopo circa due anni di lavoro, stanno arrivando anche le conferme ufficiali: il 13 luglio gli è stato conferito il Premio SIAE come “Miglior giovane compositore italiano” all’interno del Festival Dei Due Mondi di Spoleto e da qualche tempo ha un suo blog sul sito de “Il Fatto quotidiano”, a testimoniare il suo continuo impegno civile ed etico anche nei riguardi della società.
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