Il Teatro Cucinelli di Solomeo inaugura la stagione 2013 con Late Night | Intervista a Christos Passalis_Late_Night_134

Per inaugurare la Stagione artistica di Solomeo un appuntamento con il grande teatro internazionale. Per la prima volta in Italia, il Blitz Theatre Group, compagnia greca che ha entusiasmato le platee dei più importanti teatri europei, mette in scena al Teatro Cucinelli, in esclusiva nazionale, venerdì 11 ottobre, alle 21, il suo lavoro più applaudito Late night.

Il gruppo, fondato nel 2004 ad Atene è formato da tre artisti, Angeliki Papoulia, Christos Passalis e Giorgos Valaïs che oltre a essere professionisti del teatro, sono tra i più rinomati attori del nuovo cinema greco, in scena insieme a loro anche Maria Filini, Sophia Kokkali e Fidel Talaboukas.

In un altro tempo, confinati in una sala da ballo, in mezzo alle macerie dopo la “catastrofe”, tre uomini e tre donne danzano e ricordano, raccontano frammenti di una storia che non sarà mai raccontata, rievocano il passato, i viaggi attraverso l’Europa, gli amori perduti, gli inizi della guerra quasi per dimostrare di essere ancora vivi. Partecipano forse a una gara? Come sono arrivati lì? Il tempo, il luogo…la loro stessa esistenza è incerta. Tutto è crollato, ma sembra che fino a quando ci saranno la musica e la danza non dovranno preoccuparsi di nulla.

Un emozionante valzer senza fine sulle rovine di un’Europa devastata. Per informazioni e prenotazioni ci si può rivolgere telefonicamente, fino al giorno precedente lo spettacolo, presso il Botteghino Telefonico Regionale del Teatro Stabile dell’Umbria, tutti i giorni feriali, dal lunedì al sabato, dalle 16 alle 19, al n°075/57542222. È possibile acquistare i biglietti on-line sul sito del Teatro Stabile dell’Umbria www.teatrostabile.umbria.it.

Intervista a Christos Passalis – drammaturgo e attore di Blitz Theater Group

Come nasce questo spettacolo e quanto si ispira alla storia recente della Grecia?

“Angeliki, una delle componenti del nostro gruppo, era a New York e stava aspettando la metropolitana, sul treno c’era scritto late nights. Ci ha chiamato e ci ha detto che le sembrava il titolo giusto per il nostro nuovo lavoro. Abbiamo pensato che il titolo Late night potesse descrivere  bene la situazione attuale della Grecia e dell’Europa. I nostri lavori sono infatti sempre influenzati da ciò che ci circonda. Ma non in un modo meccanico, non siamo giornalisti. Tentiamo di tradurre quello che accade in termini emozionali, che smuovano i sensi.”

Un Europa in macerie e tre coppie in una sala da ballo, l’arte come antidoto contro la crisi?

“Il nostro io cinico ricorda che l’arte non ha mai cambiato nulla. Che, per certi versi, è un lusso di cui nessuno si interessa. Il nostro io romantico, che di solito vince, ci dice di non smettere di provare, anche se è una causa persa. Late night è il nostro lavoro più sentimentale finora. Potrebbe essere descritto anche come un melodramma, prodotto nel momento più violento e critico della Grecia moderna. Mentre lo scrivevamo e mettevamo in scena, noi credevamo, e continuiamo a farlo, che in giorni come questi, l’arte deve consolare, deve ricordare alle persone cosa è veramente la vita, e deve suscitare domande riguardo l’esistenza stessa. Deve smuovere. E soprattutto deve ricordare la bellezza, l’importanza e l’avventura di essere vivi e innamorati.”

Dopo una tournée in diversi paesi europei finalmente lo spettacolo sarà presentato in Italia, in Umbria, cosa vi aspettate?

“Questa è la nostra prima presenza italiana e non vediamo l’ora. Il nostro scopo ogni sera è raggiungere un certo livello comunicativo fra il pubblico e gli attori, senza il quale si guarda semplicemente un altro spettacolo. Mentre il punto è condividere un’esperienza. Avere dei complici, non degli spettatori. A noi non interessa il teatro in se e per sé, ci interessa il teatro come mezzo per qualcos’altro. Speriamo di condividere questo tipo di esperienza con il pubblico del Teatro Cucinelli.”

Cosa c’è di nuovo nel teatro e nel cinema greco?

“Il punto di partenza è che negli ultimi anni la generazione dei trentenni ha preso una cinepresa o fondato un gruppo teatrale e cominciato a raccontare le proprie storie (cosa che non era quasi mai accaduta in Grecia prima). Storie nuove, interrogandosi su questioni che le generazioni precedenti non avevano mai trattato o messo in discussione realmente. La famiglia, l’identità, l’amore, la guerra, la violenza, in un certo senso nulla è “sacro” per questa nuova generazione. Non curandosi tanto di interpretazioni o regie grandiose, ma piuttosto cercando di raccontare storie attraverso forme nuove, con un maggiore interesse per la vitalità del lavoro per la sua estetica. C’è una nuova generazione cresciuta ascoltando Joy Division and The Fall, guardando i film di Godard e Korine e Seidl, che ha bisogno di esprimersi in un modo più estroverso/profano/emotivo, senza la pesantezza e la serietà che ha caratterizzato le vecchie generazioni e il loro percorso artistico. Bisogna considerare poi che questa nuova generazione è la più malinconica nella storia della Grecia moderna.”

Perché il pubblico italiano dovrebbe venire a vedere Late night?

“Perché Late night è una storia d’amore.”

 

Share.

Leave A Reply