(IN)CANTICHE
“Siamo due coste di rupe, aspettiamo un terremoto per unirci di nuovo in un solo canto”
Il passo de “L’aedo”, tratta dall’album “Marinai, Profeti e Balene”, è il filo conduttore della serata evento che ha visto il cantautore italiano Vinicio Capossela esibirsi in Cantiche nell’evocativa cornice della Piazza Inferiore della Basilica di San Francesco di Assisi.
Le coste di rupe che, un tempo unite, si ritrovano lontane le une dalle altre, sono metafore delle barriere esistenti tra gli individui, tra questi e gli animali, tra il mondo umano e quello naturale. L’egoismo, l’incomunicabilità, l’incapacità di sapersi “svuotare dal sé per farsi riempire dall’Altro”sono alcune delle cause dell’attuale conflittualità umana. Ed è qui che entra in gioco il messaggio del Santo.
“San Francesco rappresenta la pacificazione, il superamento dell’egoismo” afferma Capossela, “la forza del messaggio francescano, che lo rende ancora attualissimo, sta nell’universalità dei concetti che ha saputo esprimere, in quell’umiltà fatta di pace, di altruismo, di amore per ogni creatura che ci circonda”.
Il messaggio francescano rivela la sua forza nell’affermare la necessità della comunione fraterna tra tutte le specie del creato: Francesco ha parlato al lupo e agli uccelli e il Cantico delle Creature resta la più elevata forma di gratitudine che un essere umano abbia saputo rivolgere al Creatore. Il pensiero francescano fornisce la chiave, oggi più che mai, per il superamento delle incomprensioni, dei blocchi tra gli appartenenti a culture diverse, a religioni diverse. La lettura di alcuni versi del Cantico consente a Capossela di introdurre alcuni suoi brani, nei quali si mescolano alla sua particolare musica, tutta solcata da preghiere e auspici, denunce sociali e speranze di pace.
Sacro e profano si fondono poeticamente in un emozionante risultato che è quanto di più vicino ci sia all’arte nel panorama musicale. Il cantautore non dà voce solo al Santo, ma, in un contesto culturale a 360°che dimostra un’accurata ricerca culturale e filologica, chiama in causa Dante, Michelangelo, Oscar Wilde, tracciando una linea immaginaria di continuità tra passato e presente.
A rendere il tutto ancora più suggestivo ed emozionante, ha contribuito senz’altro la scelta del luogo, che più di ogni altro si adatta all’espressione di un messaggio così intenso e la scelta del gruppo musicale che l’ha accompagnato, l’ Ensemble Micrologus, uno dei più importanti gruppi di musica medievale conosciuti e apprezzati a livello europeo.
Vinicio Capossela è stato un sapiente marinaio (per riprendere la tematica marittima, a lui tanto cara), ha scelto bene l’equipaggio e ha condotto i numerosissimi presenti in un viaggio tra passato e presente, con la fantasia e l’intelletto attraversando la cultura, la religione, l’arte e la musica.
Cantiche è stato parte degli appuntamenti di Assisi Estate d’Autore, organizzato dal Comune di Assisi in collaborazione con il Sacro Convento e con la Musicalbox Eventi di Sergio Piazzoli e rientra nel programma di Perugiassisi2019 Capitale Europea della Cultura.
A seguire la galleria fotografica a cura di Elisa Cirilli
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