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Probabilmente ci siamo persi…
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Probabilmente il sogno è una musica diffusa, che nasce da un ricordo, da un’immagine o una scusa.
Per quelli che sono nati sotto la stella buona, anni ’80, “Piazza Grande” e “non c’è niente da capire”… Per quelli che camminano su “pezzi di vetro” è stato semplice chiudere gli occhi e tornare indietro.
Si dice che il tempo passi, almeno per la relatività. Ma Villa Fidelia ha scritto un processo inverso.
Forse qualche ruga ha preso la sua parte, forse la passione non è più soltanto un’arte…
Ma sentire De Gregori e Dalla insieme, in un’atmosfera da faló, è stato come abbracciassi nuovamente, guardare il cielo e fare l’amore con chi ne ha per noi…
Le emozioni vivono di note e i cantautori come loro non nascono più.
Si può parlare di nostalgia, di una parete della storia ormai scolorita. Ma almeno fin quando non ci sarà una tinta nuova, almeno fin quando “Alice” non lo saprà, sarà inutile aspettare.
Allora, “caro amico”, non rimane che esserci stati.
Non rimane che guardare chi ha condiviso il nostro cielo aperto.
Per una scusa, per un’immagine, per un ricordo.
O per ascoltare ancora dentro questa musica e non svegliarsi dal sogno.
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