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Perché ci piace Max Gazzè:
1- perché a volte le sue canzoni sembrano leggere, ma ti rimangono addosso come un buon profumo
2- perché sono sicuro che se lo incontri per strada e gli dici “ti va di andare al mare a lanciare un po’ di sassi contro le onde?”, lui molla tutto e viene via
3- perché è un maestro nell’uso della lingua italiana e le sue rime non sono mai banali
4- perché a Sanremo non potrà mai vincere, quindi è bravo davvero
5- perché ha scritto “mi muovo come anguilla nella sabbia” ne “Il timido ubriaco”
6- perché prima dei concerti non se la tira, come altri molto meno talentuosi di lui fanno
7- perché è “profondo ma con semplicità” (Marta)
8- perché ha scritto “l’intelligenza sta nel cercare con estrema cura possibili compagni d’avventura” ne “Autoironia”
9- perché qualche anno fa, d’estate, vidi l’alba dopo una notte lunghissima e stavo ascoltando “L’origine del mondo”, dal cd con la copertina di cartone “La favola di Adamo ed Eva”, lo stesso cd ignobilmente sottratto al nostro amico e fotografo Rossano Donati; a proposito, grazie Ross: quando dovesse servirti, il cd è insieme agli altri a casa mia, ma per adesso lo tengo io, così non lo perdi…
10- perché “riesce a dare un colore alla musica” (Nicola)
11- perché dal vivo suona e canta benissimo, e quando improvvisa diverte e coinvolge
12- perché non penso proprio che tra vent’anni sarà dove dice lui…
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A proposito, Max Gazzè era a Papiano per “Musica per i borghi”, e noi di fil rouge lo abbiamo intervistato, o meglio, ci siamo avvicinati a lui che girava sotto il palco con l’aria di chi sta lì in gita, mezz’ora prima del concerto, e quando gli abbiamo chiesto se avesse voglia di parlare un po’ con noi, ma giusto due minuti, ha detto di sì… Ci piace anche per questo.
Carissimo Max, il tuo ultimo album, “Quindi?”, è davvero molto bello. Possiamo dire che è una svolta decisamente romantica nel tuo percorso?
«Ma io sono sempre stato un romantico! In questo album vengono sottolineate delle condizioni emotive descritte da parole più esplicite, meno ermetiche rispetto al passato. Magari negli album precedenti la vena romantica andava cercata e ascoltata. In “Quindi?” si sente di più, ma in fondo è una piccola novità condivisa dal mio pubblico, una scelta che ha un consenso, oltre che il mio marchio di fabbrica».
Sei reduce da una nuova esperienza: “Basilicata coast to coast” è un film molto interessante, e vederti nei panni dell’attore, oltre che ascoltare la tua splendida colonna sonora (“Mentre dormi”), ci ha fatto molto piacere. Cos’è che ti ha colpito di più a proposito del mondo del cinema?
«Tutto, è impossibile non restare affascinati da un universo così diverso da quello musicale. In particolar modo sono rimasto colpito dalla diversità dei tempi, soprattutto quando per una scena di tre minuti dovevamo girare per ore… Poi lavorare insieme a professionisti come Rocco Papaleo, Vittoria Mezzogiorno e Alessandro Gassman, è stato emozionante, indimenticabile. Un’esperienza davvero notevole».
Hai scritto così tante canzoni belle, intense e significative, che non è semplice sceglierne una… allora lo chiedo a te: scegli una tua canzone da usare come colonna sonora per una tua giornata ideale!
« (sorride) Ma dai! Come faccio a sceglierne una sola? (ci pensa su…) Vabbè dai, una giornata ideale potrebbe avere come colonna sonora… vediamo… scelgo “Non era previsto”. E non mi chiedere perché!»
Ecco, mi hai bruciato la prossima domanda… Scherzi a parte, lascio per ultima la domanda che facciamo a quasi tutti i personaggi del nostro magazine: dove sarai, dove ti immagini fra vent’anni?
«Mi immagino in una bella, comoda e accogliente casa di riposo…»
Poi? Ci ha stretto la mano, ci ha detto che aveva voglia di suonare e cantare, che la cornice di Papiano, con tutta quella gente in piazza, gli piaceva molto. Il concerto di Max e dei suoi musicisti è stato molto coinvolgente, la piazza gremita ha cantato e ballato. Un successo.
Galleria fotografica di Rossano Donati e Francesca Giordani
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