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In scena al teatro Morlacchi di Perugia, da mercoledì 24 a domenica 28 novembre, il capolavoro di Gesualdo Bufalino Diceria dell’untore, protagonista l’apprezzato e pluripremiato attore Luigi Lo Cascio insieme a Vitalba Andrea, Giovanni Argante, Lucia Cammalleri, Andrea Gambadoro, Nancy Lombardo, Luca Mauceri, Plinio Milazzo, Marcello Montalto, Vincenzo Pirrotta, Salvatore Ragusa, Alessandro Romano e ai musicisti Mario Gatto, Salvatore Lupo, Michele Marsella, Giovanni Parrinello.
La creazione lirica e barocca del grande artista siciliano rivive nell’originale rilettura di Vincenzo Pirrotta che innesta e imprime, nella trama scenica, le orme di forti tensioni drammatiche, scaturite dal suo personale universo poetico, in uno spettacolo imponente e suggestivo, ricco di attori, musiche, scene e costumi.
Un romanzo a lungo meditato che fin dalla pubblicazione ha ottenuto un immediato successo, suggellato lo stesso anno dal Premio Campiello. Nel marzo 1981 in un’intervista apparsa sull’Espresso e firmata dall’amico Leonardo Sciascia l’autore confidava: «L’ho pensato e abbozzato verso il 1950, l’ho scritto nel 1971. Da allora una revisione ininterrotta: fino alle bozze di stampa. Mi è venuto dall’esperienza di malato in un sanatorio palermitano negli anni del dopoguerra, quando la tubercolosi uccideva e segnava ancora come nell’Ottocento. Il sentimento della morte, la svalutazione della vita e della storia, la guarigione sentita come colpa e diserzione, il sanatorio come luogo di salvaguardia e d’incantesimo. E poi la dimensione religiosa della vita, il riconoscersi invincibilmente cristiano».
Monta così nel racconto di amore e morte un’atmosfera noir, ma profumata di zagara e rischiarata dal sole della Sicilia. È l’estate del ’46. A rievocare la vicenda è un io narrante senza nome, che assolve il dovere che è proprio di un sopravvissuto: testimoniare i fatti. La sua è l’esperienza dolorosa di un reduce, colpito dalla tbc, che approda perciò in un sanatorio, “la Rocca”, sulle alture di Palermo: il suo secondo apprendistato di morte, dopo quello della guerra. Mentre condivide con i malati la fatalistica attesa della fine, entra nelle simpatie dell’inquietante “Gran Magro”, l’anziano primario, nobile e alcolizzato. Nel loro rapporto irrompe la diafana Marta, irrimediabilmente segnata dal male e dalla violenza della guerra. Tra i due giovani scaturisce un amore senza futuro. E mentre via via la morte falcia la ragazza e altri degenti senza speranza, la ritrovata salute è vissuta dall’io narrante con angosciosi sensi di colpa, come una diserzione dal “noviziato della morte” intrapreso insieme ai compagni di sciagura che non ce l’hanno fatta: un tradimento involontario che richiede almeno il riscatto del racconto, la testimonianza della “diceria”.
Luigi Lo Cascio e la Compagnia parteciperanno, giovedì 25 novembre, alle 17,30, al Teatro Morlacchi, all’incontro con il pubblico tenuto dal Prof. Alessandro Tinterri, docente di Storia del Teatro e dello Spettacolo e di Storia e Critica del Cinema dell’Università degli Studi di Perugia. Al termine presso il Caffé del Teatro, l’Azienda agraria Terre de la Custodia offrirà al pubblico una degustazione dei propri vini.
La prevendita dei biglietti viene effettuata, dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 13, presso l’Agenzia n°2 dell’Unicredit, in Via Mario Angeloni 80 e tutti i giorni feriali, dalle 17 alle 20, al botteghino del teatro Morlacchi.
Si può prenotare telefonicamente, al Botteghino Telefonico Regionale 075/57542222, tutti i giorni feriali, dalle 16 alle 19. I biglietti prenotati vanno ritirati mezz’ora prima dello spettacolo, altrimenti vengono rimessi in vendita.
È possibile acquistare i biglietti anche on-line sul sito del Teatro Stabile dell’Umbria www.teatrostabile.umbria.it. e presso il Piccadilly Box Office di Collestrada.