Giornata della Memoria 2019
Re-cordis esperimenti per riportare al cuore ciò che non ha conosciuto
venerdì 25 gennaio, alle 11 e alle ore 21 | Teatro Mengoni di Magione
In occasione della Giornata della Memoria 2019, venerdì 25 gennaio, alle 11 e alle ore 21, al Teatro Mengoni di Magione il Comune di Magione e il Teatro Stabile dell’Umbria presentano Re-cordis esperimenti per riportare al cuore ciò che non ha conosciuto, un incontro guidato da Vittoria Corallo.
Come possiamo avere memoria di quello che non abbiamo vissuto? Se la “memoria” è quell’attività cerebrale che, attraverso l’immaginazione, ci permette di ripercorrere e rievocare esperienze del passato, quali tracce seguiamo nella Giornata della memoria, se nessuno di noi è stato presente durante i fatti che vogliamo ricordare?
Ci viene incontro l’etimologia del verbo “ricordare” recordari, che contiene la parola “cor” che significa cuore, e il prefisso “re” che indica qualcosa che si fa di nuovo, “ri-cuore” (?), di nuovo cuore, di nuovo al cuore, o come articolò Eduardo Galeano “Ripassare dalle parti del cuore”.
Il teatro è un’attività molto simile a quella della memoria, si innesca attraverso la metafora, la traduzione metaforica di sentimenti, storie, personaggi, e si ricrea, ed evoca in chi partecipa, sia negli attori che negli spettatori, un’esperienza, immaginata, ma che lascia tracce dentro di noi come se fosse accaduta davvero.
“Per questa Giornata della memoria – dice Vittoria Corallo – vorrei proporre un percorso da fare insieme a chi sarà presente in platea, un esperimento a cui partecipare in tanti attivamente, per avvicinarci a una storia orribile dell’umanità, lontana da noi nel tempo, ma che possiamo intravedere anche nel nostro presente. Utilizzerò diversi strumenti teatrali, letture interpretazioni esercizi o percorsi creativi per attivare l’empatia nei confronti di una storia, in questo caso per avvicinarci all’Olocausto.
I testi che verranno presentati, o su cui svilupperò la mia esplorazione, hanno come fulcro la comunicazione che veniva fatta, o che non veniva fatta, in Germania e in Italia, sui Lager. E allo stesso tempo su testimonianze che non si allineavano a quella comunicazione.
Vorrei indagare sulla consapevolezza delle persone per cui quella storia era presente; come veniva adulata o fortemente manovrata dalla stampa e dalla propaganda, e domandarci se anche oggi questo possa essere rilevante. Cercherò di affacciarmi a storie parallele, che esistono in altre circostanze storiche, di simili crimini contro l’umanità, anche più recenti, anche odierne, che sono passate in sordina o sono state comunicate nel loro presente in modo inadeguato. Per cercare di capire se oggi possiamo guardare con orrore al nazismo, e coltivare lo stesso orrore per quel seme di violenza e atrocità che forse si cela da qualche parte anche nel nostro presente.
Io mi chiedo se la nostra indifferenza o la nostra partecipazione può far pendere la storia da una parte o dall’ altra, e vorrei che questa domanda con fosse consegnata a chi ci sarà.
La questione dell’umanità: quando lottiamo per qualcosa che va oltre il nostro proprio bene; e quando invece ci fermiamo, forse, di fronte alle storie che sono oltre i nostri confini, oltre le nostre case.”
Ingresso libero.