In occasione dello sciopero generale indetto dai sindacati per protestare contro i tagli alla cultura, lo spettacolo, previsto al teatro Cucinelli di Solomeo venerdì 25 marzo, viene spostato a domenica 27 marzo, alle 21.
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Fabrizio Gifuni torna in teatro con L’ingegner Gadda va alla guerra (o della tragica istoria di Amleto Pirobutirro), uno spettacolo di rara intensità che ne conferma ancora una volta il suo straordinario talento.
In occasione dello sciopero generale indetto dai sindacati per protestare contro i tagli alla cultura, lo spettacolo, previsto al teatro Cucinelli di Solomeo venerdì 25 marzo, viene spostato a domenica 27 marzo, alle 21.
Utilizzando I Diari di guerra e di prigionia – resoconto fedele della partecipazione di Gadda alla prima guerra mondiale – e l’esilarante Eros e Priapo, scritto-referto sulla psicopatologia erotica del ventennale flagello fascista, Gifuni, insieme al regista Giuseppe Bertolucci, traccia la rotta di un viaggio teatrale sulla trasformazione del nostro paese negli ultimi quarant’anni che ci conduce fino al nostro presente, alla scoperta di un popolo mai cresciuto.
Un Amleto ormai vecchio, solo, senza più un padre o una madre da invocare o da maledire, sempre più debole di nervi, collerico. Solo con i suoi fantasmi. La lingua squassata da lampi di puro genio proteiforme. Sempre sull’orlo di una follia tragica eppure, a tratti, comicissima. E ricca di metodo. Una discesa agli inferi che riapre antiche ferite, mai rimarginate. Fino ad arrivare alla ferita originaria. A ciò da cui tutto discende. Nel male e nel bene. Al pozzo nero della sua futura infelicità ma anche, forse, all’involontaria miniera della sua immensa arte. La partecipazione dell’Ingegnere al primo conflitto mondiale (sottotenente nella milizia territoriale, arma di fanteria, V° reggimento Alpini), la disfatta di Caporetto, la detenzione nei campi di prigionia tedeschi e la morte del fratello Enrico, modificheranno per sempre la vita dello scrittore. Ma il dolore non è mai solo fatto ‘privato’. Anzi. Si fa sempre inesorabilmente ‘pubblico’. Con progressione implacabile, la furia di Gadda inizia a montare e ad abbattersi, a colpi d’ascia, sul suo paese – che è pur pronto a difendere con la vita – sul suo popolo e sui suoi governanti. Scritti dall’assai scomodo osservatorio delle trincee, i suoi Diari di guerra e di prigionia squarciano il velo su qualsiasi retorica patriottarda per farsi atto d’amore autentico e doloroso. Acquisita coscienza del proprio dolore, questo vecchio Amleto è ormai perfettamente in grado di analizzare le storture di una Storia ciclicamente “fuori dai cardini”.
Per informazioni e prenotazioni ci si può rivolgere telefonicamente, fino al giorno precedente lo spettacolo, presso il Botteghino Telefonico Regionale del Teatro Stabile dell’Umbria, tutti i giorni feriali, dal lunedì al sabato, dalle 16 alle 19, al n°075/57542222. È possibile acquistare i biglietti on-line sul sito del Teatro Stabile dell’Umbria www.teatrostabile.umbria.it.
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