[vc_row][vc_column width=”1/3″][vc_single_image image=”21376″ img_link_large=”yes” img_link_target=”_self” img_size=”full” border_color=”grey”][vc_single_image image=”16124″ img_link_large=”yes” img_link_target=”_self” img_size=”full”][vc_column_text]Teatro Cucinelli di Solomeo
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La pazzia di Orlando

Teatro Cucinelli di Solomeo, 7 e 8 novembre ore 21

L’antica tradizione dei pupari rivive sul palcoscenico del teatro Cucinelli di Solomeo, venerdì 7 e sabato 8 novembre, alle 21, grazie alla compagnia diretta da Mimmo Cuticchio, figlio d’arte della scuola palermitana, che ha contribuito alla conoscenza e alla diffusione nel mondo dell’Opera dei Pupi Siciliani.

In questa occasione Mimmo, Nino e Giacomo Cuticchio portano in scena uno dei titoli più amati dal pubblico, La pazzia di Orlando.

La produzione degli spettacoli dell’opera dei pupi può essere descritta come una serie di scelte, ognuna delle quali condiziona in parte le successive. L’operante distribuisce gli avvenimenti in atti e scene seguendo più o meno fedelmente i canovacci tramandatigli dalla tradizione e improvvisa i dialoghi tenendo conto delle regole di formazione di scena.

Agramante d’Africa, porta la guerra a Carlo Magno. Cristiani e saraceni s’incontrano sotto le mura della città di Parigi.

Cloridano e Medoro, per recuperare il corpo del loro Re Dardanello, si spingono nottetempo fin sotto le mura e vengono assaltati da un drappello di cristiani che uccidono Cloridano e feriscono gravemente Medoro. Intanto Angelica, mentre cerca di lasciare la Francia, si imbatte in un campo dove si era svolto un combattimento e tra i morti, ode un lamento, segno che ancora qualcuno è vivo. Ad essere gravemente ferito è Medoro, che era andato a cercare il corpo del suo Re Dardanello per dargli onorata sepoltura. Angelica lo soccorre e si innamora perdutamente di lui. Medoro guarisce e i due vivono una bellissima storia d’amore. Nel frattempo Orlando vaga per campagne e monti in cerca di Angelica e, passando da quei luoghi, si accorge di alcune scritte incise negli alberi che rivelano il grande amore di Angelica e Medoro. Sarà un contadino, testimone di quella passione, a raccontargli i particolari.

Il dolore per la rinuncia della persona amata è tale che il paladino impazzisce, distruggendo tutto quello che gli capita.

Intanto, Astolfo che aveva deciso di cercare Orlando, per opere divine e magiche, si trova nel mezzo di un incanto. Inconsapevolmente viene condotto dall’Ippogrifo sulla luna, dove incontra San Giovanni che gli spiega che è per volere di Dio è riuscito a distruggere l’incanto e ad arrivare sulla luna. Qui sono conservati tutti i senni degli uomini e dunque anche quello di Orlando. Spetta a lui il compito di prendere il senno del grande paladino e riportarlo sulla terra.

Si può prenotare telefonicamente, al Botteghino Telefonico Regionale 075/57542222, tutti i giorni feriali, dalle 16 alle 20, fino al giorno precedente lo spettacolo. I biglietti prenotati vanno ritirati mezz’ora prima della recita altrimenti vengono rimessi in vendita.

È possibile acquistare i biglietti anche on-line sul sito del Teatro Stabile dell’Umbria www.teatrostabile.umbria.it.

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