Essere idealisti è una fregatura oppure dà senso alla vita?
Sulle infinite sfumature dell’eterno dilemma tra idealismo e realismo si gioca la partita di questo riadattamento del romanzo più venduto di tutti i tempi, scritto nel 1605 da Cervantes. Stefano Fresi e Alessandro Benvenuti vestono magistralmente i panni dei due celebri protagonisti che si confrontano su temi profondi, suggerendo numerosi spunti di riflessione.
Inevitabile per questo moderno Don Chisciotte confrontarsi con l’illusione, quindi l’isolamento, creato dai social network che, in qualche modo, facilitano il contatto illusorio e rendono ancor più difficile il contatto reale, generando degli “zombie al contrario: morti dentro e vivi fuori”, in un’epoca in cui tutto si misura in followers e like. Un testo molto veloce che sottolinea la profonda intesa dei due attori che si rincorrono in girandole di pensieri che vanno dalla fisica quantistica all’amore più profondo. Proprio l’amore, alla fine, risulta essere il vero motore di ogni azione che siano cavalieri, samurai o scudieri. Quell’amore che è la sola arma vincente per combattere l’ignoranza, il male e la presunzione.
“Giuro di non lamentarmi, ma di agire.
Giuro di desiderare il bene e il bello per me e per gli altri.
Giuro di essere costantemente innamorato”.